2° Edizione – Maggio 1999

Presentazione

Siamo al 2′ appuntamento con il Meeting Internazionale di Chitarra Acustica e la conferma di un progetto è sempre più difficile della nascita, l’alta qualità artistica, la splendida atmosfera nel Teatro ed il successo di pubblico e critica dello scorso anno, ci fanno comunque capire che la strada è giusta e ben sperare per l’edizione 1999.

Tre serate, anche questa volta, per gustare stili, tecniche, sonorità particolari uno strumento musicale meraviglioso ed affascinante, con artisti nazionali ed internazionali in continua ricerca di tesori segreti nascosti tra corde e tastiere. Ognuno degli appuntamenti avrà una sua tematica: fingerstyle blues-ragtime-new age il primo, flamenco-latino-jazz il secondo e nel terzo l’esplorazione andrà oltre la chitarra convenzionale, vedendo all’opera le “mitiche” chitarre acustiche a risuonatore. Per la piuma volta in Italia avremo una giornata intera totalmente dedicata a questo strumento così particolare, con il corpo tutto in metallo ed il timbro e volume inconfondibili; a farcelo ascoltare saranno alcuni tra i migliori interpreti internazionali, tra cui l’indiscusso “re” Bob Brozman.

L’esperimento di esaminare tutte le varie tipologie di chitarre acustiche e suoi simili verrà proseguito anche il prossimo anno grazie alla preziosa collaborazione della “Wilder” di Willy Davoli, distributore in Italia di un numero impressionante di strumenti a corda provenienti da ogni-dove.

Quest’anno inoltre abbiamo interrotto la tradizione della performance “in solo” mettendo in cartellone alcune esibizioni “in duo”. Lo abbiamo fatto per creare ancora di più atmosfere suggestive e perché i nomi delle coppie di musicisti che leggerete nel programma, ci faranno sicuramente assistere ad eventi memorabili. Tutto il resto è nelle mani e nel cuore degli artisti che si alterneranno sul palco dei Teatro degli Impavidi, pronti, come sempre, ad emozionare ed entusiasmare.

Ai prossimi appuntamenti, buon ascolto!

Associazione Culturale “Armadillo”

Dedicato a Giancarlo Ciani, chitarrista gentile ed a Fabrizio De Andrè, musicista e poeta non allineato.

Gli Artisti

Giovanni Unterberger

ideatore e fondatore della scuola di chitarra “Lizard”, ma soprattutto grande chitarrista: dal ragtime al jazz passando per il blues e le altre tecniche del finger-picking Giovanni è, in concerto, una fonte inesauribile di arrangiamenti straordinari. Autore di numerosissime pubblicazioni ed incisioni, è considerato il caposcuola dei chitarristi acustici italiani.

Paolo Giordano

il più particolare e raffinato chitarrista acustico italiano, in continua ricerca di sonorità originali.Tournée in Europa e negli USA, dove si è esibito a fianco dei grandi strumentisti internazionali, sorprendendo tutti per la sua unicità e genialità. Torna a Sarzana per presentare il nuovo lavoro discografico.

Franco Morone

grande tecnica nell’esecuzione, alterna l’attività concertistica con quella didattica nelle più importanti scuole di chitarra moderna. Conosciutissimo in campo internazionale, incide per l’Acoustic Music Records, la grande etichetta discografica tedesca di musica acustica, con la quale ha prodotto quest’anno il suo quarto album: “Melodies of Memories”. Con naturale predisposizione verso i generi tradizionali, Franco sembra aggiungere sempre qualcosa di nuovo ed originale ai suoi arrangiamenti. Ascoltare i suoi brani originali è coinvolgersi in un’atmosfera di sentimenti ed emozioni.

Alex De Grassi

dalla California il gradito ritorno di un massimo esponente della chitarra americana che da anni mancava sulle scene del nostro paese. La sua musica, così densa di poesia ed espressività, ha girato il mondo ed i riscontri discografici ne testimoniano, qualora ce ne fosse bisogno, il merito artistico e l’indiscussa notorietà. Dal ’78 le sue incisioni sono il riferimento per una generazione di appassionati di musica acustica e della migliore produzione New Age. Il suo brano “Western’ è diventato il manifesto della chitarra americana contemporanea e la rivista “Acoustic Guitar” lo ha inserito nella top-ten dei migliori interpreti del fingerstyle.

Andrea Benzoni

avviato agli studi jazzistici da Howard Roberts durante i soggiorni negli USA, si perfeziona seguendo i seminari dei “maestri” Joe Pass, Jim Hall, J. Abercrombie fino ad arrivare ad una personalissima proposta artistica: un fingerstyle jazz molto evoluto e caratterizzato da arrangiamenti originali e coinvolgenti.

Tomás De Los Reyes

gitano andaluso di ceppo Rom questo straordinario chitarrista e “cantadòr” di flamenco si è esibito ed ha insegnato in numerosi teatri ed auditori europei.Alla totale padronanza dello strumento unisce una profonda conoscenza della cultura musicale e popolare della sua terra e nei concerti propone brani tradizionali flamenchi quasi in via di estinzione.

Armando Corsi & Mario Arcari

un “duo” straordinario dove alla grande chitarra latina di Armando si unisce la grande tecnica e genialità dei fiati di Mario. Il risultato è una perfetta fusione tra il cuore, il sentimento delle sonorità mediterranee-latine ed il miglior jazz moderno. Entrambi hanno collaborato o collaborano tuttora con i massimi ricercatori della musica italiana da Fabrizio De Andrè ad Ivano Fossati ed il loro apporto è stato in molti casi determinante per la bellezza e riuscita delle produzioni.

Franco & Stefano Cerri

prima e seconda generazione di “fuoriclasse” degli strumenti a corda. Franco Cerri,: un “mito” della chitarra jazz in Italia, negli anni ’50-’60 ci faceva conoscere la lezione dei grandi maestri americani, evolvendo un suo stile personale e partecipando a numerosissime ensemble e jam sessions che sono nella storia della musica jazz e moderna nel nostro paese. Stefano Cerri, uno dei migliori bassisti oggi in Italia, è molto attivo sia come concertista che come insegnante. E’ richiestissimo dai più importanti musicisti italiani per le sue grandi doti tecniche e di ricerca sullo strumento. Il suo lavoro nell’ultimo tour di Fabrizio De Andrò è stato straordinario.

Stefano Tavernese & Marco Manusso

“Doppio Dobro Star” è il nome dell’unione di questi due musicisti, dove “dobro” è il termine che fu inventato nel lontano 1928 dai fratelli Dopyera per designare lo strumento resofonico di loro invenzione. La performance è quindi un omaggio a questa particolare chitarra ed agli stili che si sono sviluppati sulle sue corde. Marco Manusso collabora da molti anni con l’orchestra Italiana di Renzo Arbore ed è uno dei più richiesti turnisti in sala di incisione, nonché collaboratore di riviste mensili. Stefano Tavernese è uno dei più fantasiosi e creativi cultori dei vari generi musicali legati alla tradizione americana; ottimo polistrumentista, ha all’attivo numerose incisioni ed una collaborazione decennale con la rivista “Chitarre”.

Paul Stowe

la “National Style 0” degli anni ’30 di questo musicista americano trapiantato in Germania ci farà ascoltare lo stile folk-blues dei grandi interpreti neri che hanno creato la leggenda di questo strumento e posto le basi per il blues moderno. Bottleneck, tecnica e tanto feeling!!

Bob Brozman

Il n. 1 al mondo sugli strumenti resofonici, “the King of the National Guitar” come appare anche sul sito Internet. Nativo di New York, Bob scoprì il fascino delle chitarre “National” all’età di 14 anni e da allora la sua vita fu dedicata a loro. Studioso ed etnomusicologo ha esaminato con estrema dovizia le radici del Delta Blues e la storia ed il fascino della musica Hawaiana. Tutto ciò è riportato nei suoi concerti che sono un concentrato di tecnica impareggiabile sullo strumento ed autentiche “lezioni” di musica etnica. In continuo tour per il mondo è ricercatissimo da radio, televisioni, università, teatri per la sua profonda conoscenza degli strumenti resofonici che, nel 1993, lo ha portato a scrivere il magnifico libro: “The history & artistry of National resonator instruments”, una “Bibbia” per gli appassionati. Torna in Italia dopo molti anni ed è un evento da non perdere!